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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Varianti non approvate: sequestrata la residenza per anziani in via di costruzione

Il cantiere si estende per circa 3mila e 700 metri quadrati nella zona Pip di Otranto. Numerose le violazioni contestate da carabinieri del Noe, della compagnia di Maglie, dallo Spesal e dall'ufficio tecnico comunale. Le modifiche eseguite senza che fossero ancora approvate

OTRANTO – I carabinieri del nucleo operativo ecologico di Lecce, comandati dal maggiore Nicola Candido, e quelli della compagnia di Maglie, coordinati dal maggiore Andrea Azzolini, nella zona Pip di Otranto, hanno sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza un cantiere che si estende per circa 3mila e 700 metri quadrati.

Il cantiere sorge all’interno i un'area sottoposta a vincolo paesaggistico, lungo la strada che conduce ad Uggiano La Chiesa. E qui è in via di edificazione una residenza sociosanitaria assistenziale per anziani. Il plesso è costituito da due edifici, uno di vecchia fabbricazione, articolato su di un piano terra e due fuori terra e l'altro, in fase di realizzazione, composto da un piano interrato e da tre fuori terra.

I cartelli indicano che il progetto ha avuto un cofinanziamento dell'Unione europea con il Fondo europeo di sviluppo regionale. La struttura è di proprietà di Ats Endocagima Srl e Cooperativa Verde e Dintoni. Progettista architettonico di strutture e impianti è l'ingegnere Pierpaolo Cariddi (fratello del sindaco di Otranto, Luciano). L'ingegner Cariddi è anche direttore dei lavori (insieme all'architetto Laura Maria Martello) e responsabile del coordinamento sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione. L'impresa esecutrice è la General Cantieri Srl. La fine dei lavori, avviati il 24 ottobre del 2012, è prevista per lo stesso mese di quest'anno.  

Secondo i carabinieri, molti sarebbero stati gli interventi con una variante al progetto originario, ancora in fase istruttoria e quindi non approvata. Dunque, in difformità rispetto a quanto previsto nel permesso di costruire originario.

I cambiamenti non autorizzati avrebbero interessato tutti i livelli delle due strutture e vanno dalla mutata dislocazione dei servizi igienici alla modifica delle dimensioni degli ambienti, fino al mutamento degli accessi nei locali e persino alla creazione di nuovi, tutti non previsti. In alcuni casi sarebbe stato variato il numero delle stanze da realizzare, in altri sarebbero totalmente rimodulati i locali previsti dal progetto.

Modifiche ritenute rilevanti da militari del Noe e della compagnia magliese, sarebbero state accertate anche in relazione alla cappella, all'obitorio ed al deposito biancheria, così come numerose sarebbero state anche le variazioni già poste in essere sui vari prospetti, non previste dal progetto originario, ma solo dalla variante non ancora autorizzata.

foto nr 2 cantiere otranto-2Queste ultime riguarderebbero in particolar modo le porte esterne e le finestre, in alcuni casi costruite in numero e dimensioni differenti. In alcune situazioni le realizzazioni effettuate non rispecchierebbero né il progetto originario, tantomeno le varianti.  In altri sarebbero persino scomparsi dei balconi previsti dal progetto. Tutti gli accertamenti sono stati svolti dai carabinieri insieme al responsabile dell'ufficio tecnico comunale, che ha svolto relazioni sulle presunte irregolarità. 

Le ipotesi di reato contestate dai militari prevedono l'abusivismo edilizio - per aver realizzato interventi edilizi in zone sottoposte a vincolo paesaggistico in totale difformità rispetto al permesso di costruire -, la realizzazione di opere in assenza di autorizzazione paesistica e, infine, la mancata osservanza della normativa antinfortunistica, quest'ultima violazione accertata dallo Spesal che svolgerà a sua volta una relazione. Al vaglio dell'autorità giudiziaria sono le già citate posizioni dell'amministratore unico della società proprietaria dell’opera in via di realizzazione, quella del rappresentante legale della ditta esecutrice dei lavori e dei due direttori dei lavori. Raggiunto telefonicamente l'ingegnere Pierpaolo Cariddi ha preferito non commentare per il momento la vicenda.

La struttura posta sotto sequestro a Otranto

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