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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Dopo un giorno dallo sbarco, in 32 fuggono dal centro di prima accoglienza

Erano giunti in località “Ciolo”, la marina di Gagliano del Capo, soltanto 24 ore addietro. Ma, nel corso della giornata, sono fuggiti, tutti tranne uno, dalla struttura “Don Tonino Bello” di Otranto, dove avrebbero atteso il trasferimento nei Cara di Bari e Foggia

OTRANTO – Dei 33 migranti, di nazionalità somala e siriana, approdati 48 ore addietro sulle coste di località “Ciolo”, la marina di Gagliano del Capo, ne resta soltanto uno. Nel pomeriggio, infatti, la scoperta.

I cittadini stranieri, tra cui anche nove donne e una minorenne, erano stati accompagnati presso il centro di prima accoglienza “Don Tonino Bello” di Otranto, in attesa di essere trasferiti nelle strutture Cara, i Centri raccolta richiedenti asilo di Bari e Foggia. Ma, nel corso della giornata, si sono allontanati tutti, tranne uno, appunto. Sono fuggiti, non è dato sapere dove, forse nella speranza di raggiungere altri Paesi della Comunità europea, come spesso accade fra i migranti. Questi ultimi, infatti, sono soliti usare l'Italia come punto di passaggio per altri Stati tra cui Francia e Germania, dove spesso vi sono già dei parenti ad attenderli.

Immediate le ricerche da parte del personale della struttura, e da parte degli agenti di polizia del commissariato locale, diretto dal vicequestore aggiunto, Rocco Carrozzo. Nessuna traccia, fino alla serata, dei cittadini stranieri. Dopo lo sbarco, di cui non si conosce tuttora né il mezzo, né il responsabile della traversata, il gruppo era stato raggiunto e soccorso dai carabinieri della compagnia di Tricase e dai sanitari del 118.

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