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Turismo: prove tecniche di accordo per collegare la Città dei Martiri a Corfù

Sindaco, forze dell'ordine e autorità marittime hanno svolto un incontro preliminare e conoscitivo con un armatore greco. L'uomo in visita nella cittadina portuale avrebbe manifestato vivo interesse a ripristinare una tratta turistica a lungo desiderata. Per il Salento sarebbe un'occasione d'oro

OTRANTO– L’isola di Corfù potrebbe tornare a essere più vicina alla Puglia. Anzi, al Salento. Stavolta, però, invece che da Brindisi e Bari i traghetti per l’isola greca potrebbero partire anche da Otranto. La notizia non ha ancora i crismi dell’ufficialità ma, stando a fonti ben informate, proprio ieri mattina un armatore greco avrebbe fatto una visita “di cortesia” alle autorità cittadine e portuali manifestando vivo interesse per l’argomento.

La notizia è rimbalzata nelle ultime ore nella Città dei Martiri, pur trattandosi, com’è stato più volte sottolineato dai diretti interessati, di un confronto ufficioso e puramente informativo. Per adesso, infatti, nessuno ha la benché minima intenzione di entrare nel dettaglio di ciò che, in realtà, potrebbe limitarsi a essere un banale approccio di natura informale.

Eppure quest’incontro non soltanto sarebbe avvenuto alla presenza del sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, dei rappresentanti dell’ufficio circondariale marittimo, di polizia, dogana e guardia di finanza, ma l’argomento principe sarebbe stato proprio quello di ipotizzare un collegamento tra lo scalo idruntino e l’isola corfiota. Collegamento che sarebbe di vitale importanza per tutto il territorio sia per ciò che concerne l’ovvia ricaduta sull’economia locale, ma anche perché costituirebbe un ulteriore fiore all’occhiello per la comunità idruntina.

Tutto sarebbe nato per caso quando un signore distinto, rivolto a un operatore turistico della città portuale, avrebbe chiesto informazioni riguardo all’agenzia marittima locale e agli uffici della dogana. Dopo qualche chiacchiera l’uomo si sarebbe qualificato come un armatore d’oltremare interessato a incontrare le figure istituzionali locali per affrontare l’argomento dei collegamenti tra l’Italia e la Grecia.

E fin qui nulla di straordinario.

La cosa degna di nota, invece, è che da questo vertice occasionale pare sia scaturita la viva percezione dell’interesse di questo armatore a mettere in piedi per la stagione estiva, che è già alle porte, un collegamento con l’isola greca di Corfù e la terraferma, verosimilmente Igoumenitza, che attraverso il canale d’Otranto sarebbero assai più vicine rispetto ad altri porti.

Non solo. A rendere il tutto più interessante c’è che, di recente, la stessa occasione verificatasi nella città di Brindisi è sfumata a causa di non meglio precisati “ostacoli” che lo stesso sindaco Mimmo Consales avrebbe stigmatizzato come “gravissimi e inconcepibili”. Circostanza che parrebbe scaturita dal fatto che il rappresentante locale dell’armatore, l’agenzia Titi Shipping, dopo aver più volte chiesto all’autorità portuale di Brindisi la disponibilità di una banchina pubblica per tutto l’anno si sia visto rispondere che non ve n’era la certezza a causa di una trattativa in corso, per una durata ventennale della concessione, con il gruppo Grimaldi. Ostacoli che, infine, avrebbero dirottato l’armatore verso Bari.

Otranto aveva già avuto in passato la sua occasione. E che occasione! Nel 2007 la compagnia cipriota Veronica Line aveva inaugurato la tratta Otranto - Valona che, dopo belle speranze e una stagione d’oro, mollò gli ormeggi per il porto di Brindisi.

Un grande amore durato assai poco, ma che potrebbe rifiorire se si riusciranno a risolvere le problematiche che videro la società che gestiva le operazioni d’imbarco della Veronica Line, la Medglory Shipping L.t.d., a illustrare in un comunicato indirizzato a enti portuali e autorità locali le motivazioni che in quella sede portarono la compagnia a preferire Brindisi alla città dei martiri. Tra questi l’anomalo flusso turistico per una cittadina non completamente attrezzata a gestire una tale mole di persone, e scarsità di personale. Fu proprio quella l’occasione per fare il punto sulla effettiva capacità di gestire uno scalo portuale che ha sempre avuto l’intenzione di ampliarsi e a cui non sono mancati, forse, anche i mezzi per farlo.

E sarà proprio a causa di quell’episodio, che ha lasciato ai salentini e all’amministrazione idruntina l’amaro in bocca, che in occasione di questo nuovo incontro nessuno si vuole sbottonare più di tanto. Sta di fatto che chi doveva esserci c’era, ieri mattina, e ci riferiamo all’autorità portuale, alla polizia di frontiera, alla guardia di finanza e alla dogana e di argomenti ne sono stati affrontati parecchi, dalla logistica, alla sicurezza, dai collegamenti da e per il porto al personale marittimo, fino alle procedure d’imbarco. Ora non resta che tenere le dita incrociate e augurarsi che non solo di speranze si tratti ma che all’interesse del magnate greco seguano una sinergica collaborazione tra enti, privati e istituzioni affinché Otranto torni a essere uno snodo turistico di primaria importanza.  

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