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OTRANTO: TUTTE LE CONTRADDIZIONI DEL VOTO

I partiti riflettono sul voto e sui rispettivi risultati, ma gli elettori segnalano spiacevoli episodi delle votazioni: dalle nomine dei presidenti di seggio alle indicazioni di voto sul cellulare

A Otranto tiene ancora banco il dato elettorale: vincitori e sconfitti, felici e delusi. Tutti trovano in qualche modo il motivo di consolarsi ed abbattersi contemporaneamente. C'è certamente un dato inequivocabile: l'affermazione del Popolo della Libertà nella città è netta ed in perfetta linea con la tendenza nazionale. Il risultato consolida il Pdl (al di là della questione se sia o meno effettivamente un partito o una lista elettorale) come la realtà politica dominante sul territorio, spazzando via in un sol colpo la paura che la spaccatura dei moderati, consumatasi alle scorse amministrative, avesse ripercussioni sulla supremazia territoriale, e consolida, in fondo, anche il gruppo di opposizione civica "Alleanza per Otranto", che ha scelto di confluire consensualmente nel Pdl. Ma lo "strappo" dei moderati otrantini non è totalmente ricomposto e lo dimostra la speciale concorrenza con l'Udc cittadino: il partito di centro, forte dell'annessione di un gruppo di ex forzisti dell'attuale maggioranza, ha guadagnato tre punti percentuali, senza tuttavia sottrarre voti al Pdl.

Il Partito Democratico, seppur con un risultato di tutto rispetto, ha incassato uno scarto di 700 voti circa dal Pdl sia alla Camera che al Senato: era lecito aspettarsi un risultato migliore, visto la forte rappresentanza sul territorio. Ed anche ad Otranto la debacle della Sinistra Arcobaleno è stata inconfutabile, con oltre quattro punti percentuali persi rispetto al passato. Ma il dato ancora più eclatante è che la somma dei voti di Udc e Pd restano comunque inferiori a quelli totali del solo Pdl. Ma oltre che riflettere sui rispettivi risultati elettorali, c'è anche tutto un contesto di contorno al voto che meriterebbe maggiore attenzione.

Un'elettrice (che preferisce restare anonima) scrive, ad esempio, di un episodio "poco edificante", che si ripeterebbe ad Otranto ad ogni tornata elettorale. Scrive: "Si tratta della nomina dei Presidenti di seggio. Orbene, in quel di Otranto quasi tutti i presidenti appartengono ad una sola famiglia, vi troviamo infatti marito, fratello, figlia i quali a loro volta scelgono i relativi coniugi, fidanzati e amici con la funzione di segretario". La lettrice scrive ancora: "Ora mi chiedo: qual è il criterio di scelta? Possibile che non ci sia un responsabile che adotti almeno il sistema della rotazione? Dimenticavo, alle scorse elezioni si sono viste facce nuove solo perché l'impiegata era in malattia. Per favore, qualcuno intervenga". Altri lettori segnalano inoltre la fastidiosa prassi (peraltro vietata) in campagna elettorale degli sms personalizzati sul telefonino, per invitare a votare ora per uno ora per l'altro, con spiegazioni dettagliate su come e dove porre la croce sulla scheda. A questo si aggiunge il seccante esercito politico, schierato in massa davanti alle sedi elettorali, che spesso e volentieri presenzia, incutendo un condizionamento di riflesso in chi si appresta al voto, e nel, peggiore dei casi, accompagna persino ad un metro dalla cabina. In un paese, dove spesso si è fatto ricorso alla teoria del voto utile, sarebbe il caso di usare buon senso e di pensare ad un voto davvero libero.

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