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Otranto, parte la "crociata" per la tutela del mosaico

Significativa la partecipazione di pubblico all'iniziativa culturale. Nasce oggi l'idea di far riconoscere il mosaico "patrimonio dell'umanità". Tutto quanto è iniziato da un'inchiesta di LeccePrima

L'iniziativa culturale "Salpando per Otranto", a cura dell'Osservatorio Torre di Belloluogo in collaborazione col Comitato "Pro Albero della vita", ha registrato una significativa partecipazione di appassionati, accorsi nella "città dei Martiri", per porsi sulle orme dell'artista Pantaleone, ammirandone la maestosa opera del mosaico pavimentale della Cattedrale. La manifestazione, dedicata alla memoria di Monsignor Grazio Gianfreda, Maria Corti, Nicola G. De Donno, Rina Durante, Ennio Bonea, Antonio Corchia, Vanni Scheiwiller, che hanno studiato e promosso Otranto nel mondo della cultura, e di Luca Muscella, caduto sul lavoro il 22 dicembre 2007 nella tragedia di Torino, ha previsto una speciale visita al mosaico pavimentale, guidata da Carla De Nunzio, Beniamino e Costantino Piemontese dell'Osservatorio, per gustarne le ricchezze contenutistiche, ma anche per riscontrare lo stato effettivo dell'opera, che, come ampiamente spiegato ed illustrato da LeccePrima nei mesi scorsi, soggiace a spiacevoli dinamiche di cattiva manutenzione ordinaria.

Nel Comitato, nato in seguito alla inchiesta esclusiva di LeccePrima, si è fatto largo un ambizioso impegno, volto a richiedere il riconoscimento del mosaico come patrimonio dell'umanità. Anche le autorità locali, rappresentate dall'assessore allo spettacolo, Salvatore Sindaco, dal vicesindaco, Francesco Vetruccio e dal consigliere di opposizione, Tommaso De Benedetto, hanno sottolineato l'interesse ad affiancare il Comitato in questa battaglia, nella convinzione che il mosaico debba essere riconosciuto un dell'umanità tutelato dall'Unesco. Inoltre l'Osservatorio Torre di Belloluogo ha voluto raccogliere una serie di firme, per un gemellaggio ideale Otranto-Gallipoli, per il recupero della chiesa abbandonata di San Pietro dei Samari. La convinzione unanime dei partecipanti e degli organizzatori è quella che "Salpando per Otranto" abbia rappresentato solo l'inizio di una serie di appuntamenti a sostegno e promozione del mosaico.

Pare, in qualche modo, evidente una riflessione conclusiva: è evidente la soddisfazione di oggi della redazione di LeccePrima nel riscontrare tutto ciò che si è susseguito ad un'inchiesta, nata quasi nel silenzio generale e che, nel tempo, ha poi raccolto l'interesse di molti lettori. L'obiettivo era quello di rispondere al dovere di cronaca, coniugandolo con l'attenzione e la sensibilizzazione su di una tematica di rilevanza prioritaria. Certo, in passato, Franco Cardini, eminente professore di storia medievale, aveva già denunciato sulle colonne della Gazzetta del Mezzogiorno una cattiva manutenzione del mosaico: ma, per dovere di completezza, occorre anche ribadire che quel grido d'allarme era rimasto inascoltato.

Una seconda valutazione: al di là delle piacevoli proposte culturali, che servono a sensibilizzare sui patrimoni straordinari a disposizione delle terre salentine, si rendono necessarie azioni che diano un seguito concreto alle tante buone idee emerse da più parti. Qualche anno fa, ad Otranto, ad esempio, si prospettò l'importante progetto di rinnovare e rendere attuale la scuola di mosaici alla stregua della grande tradizione di Pantaleone: se ne fece poco o nulla. Forse riproporre quell'idea non sarebbe desueto né privo di senso. Possibilmente non riducendola solo a un buon proposito.

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