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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Otranto, mobilitazione per la difesa di Punta Palascia

Fondato dai Giuristi democratici di Lecce, si costituisce il comitato "Giù le mani da Punta Palascia". Fra gli aderenti, associazioni ambientaliste e partiti politici. "Si rispetti la Costituzione"

Si costituisce stasera ad Otranto il Comitato "Giù le mani da Punta Palascia". L'iniziativa nasce dalla volontà dei Giuristi democratici di Lecce ed, in seguito, alle numerose polemiche che si sono susseguite negli ultimi giorni intorno al progetto di una struttura della Marina Militare in zona Parco, di cui tra l'altro Lecce Prima aveva parlato con largo anticipo. Urge un breve riassunto della vicenda: nei giorni scorsi, il sindaco di Otranto Cariddi convoca un incontro con i progettisti di un complesso della Marina Militare, che dovrebbe andare ad ampliare la struttura già esistente; sono presenti l'assessore all'Ambiente, Totò Miggiano, e il vicesindaco, Francesco Vetruccio.

Dall'incontro, emergono perplessità circa tale progetto di ampliamento per la nascita di due torri di dimensione indefinita (c'è chi parla di 7 metri, chi di 11) ed impropriamente ribattezzate "Torri Gemelle", che dovrebbero sorgere a ridosso di Punta Palascia, famosa per essere la zona più ad Est d'Italia, insieme ad un parcheggio ad uso militare e la ristrutturazione dell'edificio già esistente. Le perplessità sono motivate, dunque, dal fatto che la zona di Palascia sia parte integrante del Parco naturale Otranto-Leuca e sia, dunque, un sito di interesse paesaggistico ai sensi dell'art. 142 del Decreto n. 42/2004 "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio".

Ma sono ancora più inquietanti i particolari che vengono alla luce subito dopo l'incontro: il sindaco fa sapere, infatti, con un comunicato stampa che il progetto della Marina Militare, era stato presentato al Comune di Otranto, nel 2006, senza richiedere pareri o autorizzazioni. La Marina Militare riteneva e ritiene che, trattandosi di territorio appartenente al demanio militare, l'autorizzazione paesaggistica delle autorità amministrative locali non sia necessaria. Ma, i Giuristi democratici di Lecce fanno sapere che "anche le opere destinate alla difesa militare sono soggette alle leggi a tutela del paesaggio e la loro costruzione in zona vincolata necessita, pertanto, della preventiva comparazione con l'interesse alla cui tutela è posto il vincolo paesaggistico, perché la Costituzione attribuisce al paesaggio (art. 9) un valore primario che non può essere sacrificato a quell'altro, di pari dignità, della sicurezza del paese (art. 52)" (Cass. Pen. Sez. III 24-11-1995)"; ed ancora: "Deve ritenersi necessaria l'autorizzazione paesistica per tutte le opere destinate alla difesa nazionale ivi inclusi gli alloggi di servizio anche se realizzate su aree ubicate all'interno di basi militari o al diretto servizio di esse" (Cons. Stato 6312/2005)".

Il Comitato che si sta per costituire, dunque, si pone come obiettivi la mobilitazione della popolazione, il monitoraggio e la partecipazione attiva di cittadini ed istituzioni, che si concretizzerà oltre che in manifestazioni e richieste alle autorità, anche nella partecipazione alla conferenza di servizi ed eventualmente nella proposizione del ricorso al Tar o (in mancanza di autorizzazione) di un esposto alla Procura della Repubblica. Al Comitato hanno già assicurato la propria collaborazione molte associazioni locali, tra cui: Giuristi democratici, Legambiente, Coppula Tisa, Cultura ambiente, Sos coste, Comitato Giù le mani dalle coste, Gruppo speleologico Andronico, Forum Donne Native e Migranti, Meetup leccese di Beppe Grillo, Coordinamento Salentino contro la Guerra e le basi militari, Manifatture Cnos, Arci Terra Rossa, Circolo Arci Zei, Comitato contro eolico, Accademia Kronos, Comitato contro la 275, Comitato No Tav, Verdi e Rifondazione comunista.

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