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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Otranto: ed ecco la cronaca di una notte… "in rosa"

Prima edizione dell'evento che apre la stagione estiva di Otranto: un forum sulle donne, musica ed arte al femminile hanno animato le piazze del centro storico. Ma per il futuro serve più coraggio

L'estate di Otranto è ufficialmente iniziata ed il via è stato sancito dall'attesa prima Notte Rosa nella città salentina, manifestazione organizzata dall'associazione Ocso, in collaborazione con la cooperativa Cool Club di Lecce e con il patrocinio della Regione Puglia e del comune di Otranto, caratterizzatasi come un lungo appuntamento dedicato al mondo femminile coniugato attraverso i linguaggi delle diverse forme artistiche. A calare nelle atmosfere "rose" ci ha pensato un forum dal titolo "Che cosa vogliono le donne… dalla politica, dalla società, dalla famiglia e dal lavoro", tenutosi nella Sala triangolare del Castello e voluto dalla consigliera alle pari opportunità del comune di Otranto, Lavinia Puzzovio, in stretta collaborazione con le rappresentanti regionali e provinciali alla medesima delega. Nel forum si sono alternate le principali esponenti locali dei settori della vita pubblica, dalla politica alla sanità, che hanno cercato di tirare un bilancio delle condizioni di "pari opportunità" del territorio.

Ma lo spettacolo della "Notte Rosa" è concretamente partito intorno alle 21, alternandosi tra le piazze di Otranto in un viaggio sonoro, che ha visto esibirsi generi diversi ed artiste al femminile come Triace, Alessandra Caiulo, Agnese Manganaro, Lola & the Lovers, Lucia Manca, Mjur Superpartner, le dj Giulia Raho (electro), Sabrina Salento (funk & soul). I vicoli di Otranto si sono animati di artisti di strada a cura di Salento Buskers: Moìna e le "Ali" con Maquillage, ballon-art e bolle di sapone; Metaphormicola, Danza-teatro comica, espressione corporea, giocoleria creativo-teatrale, giochi di fuoco; Alegria e lo spettacolo acrobaticomico La Creatura. Le vie del centro storico, per l'occasione, sono state addobbate con ombrellini e nastri rosa, mentre bar, pub e negozi di ogni tipo hanno esposto qualcosa che richiamasse il colore della festa. Si dicono soddisfatti gli organizzatori di questa prima edizione, che già pensano a renderla un appuntamento fisso del panorama eventi di Otranto. Come in tutte le manifestazioni d'esordio, però, ci sono da riscontrare aspetti positivi ed altri meno.

Certamente l'afflusso non è mancato, anche se non si può parlare di "festa col botto", né provare neanche minimamente ad intentare un paragone con la Notte Bianca di Lecce (c'è chi ha provato a farlo), sia nei numeri, sia concettualmente: era anche logico prevederlo, essendoci la scusante della "prima volta". È innegabile, però, che l'idea di una Notte Rosa come evento di apertura dell'estate otrantina rappresenti qualcosa d'interessante e che se davvero la si voglia rendere appuntamento annuale fisso del programma spettacoli cittadino, la si debba far crescere dal punto di vista concettuale: se, ad esempio, si pensa che la Notte Rosa (quella originale del litorale romagnolo) nasce come una grande festa che coinvolge necessariamente i lidi per oltre 100 km di costa, anche Otranto dovrebbe forse avere più coraggio ed improntare un discorso di quel tipo.

La grande scommessa, dunque, per il futuro, potrebbe essere quella di far uscire l'evento dal centro storico (luogo peraltro che si promuove già piuttosto autonomamente), per coinvolgere le molte periferie otrantine (a partire da quelle cittadine come la zona 167, spesso e volentieri escluse da ogni coinvolgimento, per arrivare ai 30 km di costa che Otranto può vantare). Deve necessariamente crescere anche l'anima della manifestazione, ossia quella legata alla promozione delle pari opportunità: al forum di discussione dovrebbe forse affiancarsi qualche iniziativa, che permetta di realizzare sul territorio otrantino qualcosa di concreto nell'ambito delle pari opportunità. In buona sostanza, la Notte Rosa può essere una risorsa solo se non vissuta come evento estemporaneo nel quadro delle iniziative cittadine. Se cresce l'idea, può crescere l'evento.

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