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Otranto, CIRCOLO TENNIS: DALL'ORRORE AL SOGNO

L'associazione "Mario Stasi" ha riqualificato quella che sembrava una struttura destinata al degrado assoluto: dopo solo nove mesi, si coltiva il sogno di diventare persino campioni regionali

Dall'orrore al sogno. La parabola ascendente del Circolo Tennis Otranto "M. Stasi" in sintesi è proprio questa. Un anno fa, un articolo-inchiesta di LeccePrima (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=3269) aveva sottolineato il degrado della struttura sportiva tennistica comunale e le speranze per una imminente nuova apertura. A distanza di neanche un anno, c'è una storia da raccontare: e i suoi contorni sono senz'altro positivi. Sì, perché l'associazione omonima, che un anno fa ottenne la gestione dell'impianto, in questi mesi ha fatto sul serio, riqualificando la struttura ed avviando un percorso sportivo serio, di cui oggi si raccolgono i risultati. E, infatti, la squadra del circolo tennis Otranto, guidata dal capitano Sergio Delmonte, ha avuto accesso nei giorni scorsi alla finale regionale del Campionato a Squadre Uisp, risultano di fatto la rivelazione dell'intero torneo; sabato prossimo.

Vola nella finale regionale di Castellaneta Marina, il C.T. Otranto del capitano Sergio Delmonte, al termine del campionato a squadre che ha visto nella compagine tennistica hydruntina la rivelazione del torneo UISP. I membri della formazione rivelazione sono oltre a Delmonte, Franco Chiarelli, direttore sportivo e giocatore, Franco Stabile, Andrea Conte ed Arturo Bene.

"Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori" cantava De Andrè nella celebre "Via del Campo"; per chi adora citazioni musicali più recenti si potrebbe dire con Elisa "Make heaven out of hell" ("Tira fuori il cielo dall'inferno). Perché chi ben ricorda cos'era fino a qualche tempo fa il circolo tennis, sa che se d'inferno non si trattava, poco ci mancava. Il merito naturalmente di questi risultati e di questa rinascita divenuta realtà va soprattutto agli appassionati che, coadiuvati e sostenuti dal presidente dell'associazione Sergio Schito, hanno preso per mano l'impianto, conducendolo sulla via dell'effettiva riqualificazione. È proprio lo stesso Schito a parlare di "risultato insperato", se riferito alle condizioni di degrado della struttura presa in gestione, all'inizio dell'esperienza associativa: "Siamo contenti -spiega - che la nostra passione per lo sport abbia riconsegnato il circolo alla sua vocazione sociale, in sintonia peraltro con la funzione stessa e con le ragioni dello sport". Schito spende parole di ringraziamento per tutti "coloro che hanno dato credito all'associazione", ai circa 50 iscritti, che "hanno contribuito e creduto alle potenzialità di questa associazione", ai collaboratori più stretti da Sergio Delmonte a Franco Chiarelli, da Arturo Bene, vicepresidente, a Guido Mariano.

Infine, Schito lancia un appello all'amministrazione: "Riconosco il merito di aver fatto quanto era in suo dovere fare, rispetto anche a quanto, in tal senso, non si è operato in passato. Abbiamo chiesto nei giorni scorsi alla stessa amministrazione un contributo alla nostra associazione, ottenendo parere negativo, per ovvie ragioni di bilancio. Ma ci sembra logico che almeno vengano disciplinati in futuro i sostegni dell'amministrazione alle associazioni". Conclude Schito: "Siamo del parere che chi esporta il nome di Otranto anche fuori dai confini locali, meriti in qualche modo un riconoscimento anche soltanto simbolico". Non è da meno entusiasta l'assessore allo Sport, Salvatore Sindaco, che sottolinea i meriti degli appassionati, che hanno recuperato e riqualificato una realtà che rappresentava una risorsa. "Personalmente ho fatto quanto in qualche modo mi spettava: mettere gli appassionati nelle condizioni di porre in essere le loro intenzioni di recupero della struttura".

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