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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Torna la Marcia della Pace: edizione in memoria delle vittime del 13 novembre

Il consueto appuntamento di Otranto è giunto alla 15esima edizione: partenza alle 9 dalla scuola dell'infanzia. Il sindaco, Luciano Cariddi: "Non rappresenterà mai un momento di retorica ma una dovuta riflessione che trasferiamo alle nuove generazioni

OTRANTO – La consueta Marcia per la Pace di Otranto è dedicata quest’anno alle vittime delle stragi di Parigi del 13 novembre.

La manifestazione, giunta alla 15esima edizione, ricorda ogni anno l’anniversario della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e vede la partecipazione degli studenti della scuole con i loro insegnanti, della famiglie, dell’amministrazione comunale e dei cittadini, dei volontari dell’Unicef.

La marcia partirà domani, venerdì 20 novembre, dalla scuola dell’infanzia, sita in Viale Rocamatura. Appuntamento alle ore 9, per giungere, dopo aver attraversato il centro cittadino, nella Piazza dedicata all’Umanità Migrante in zona porto. Qui si svolgerà la grande festa che coinvolgerà i ragazzi e le loro famiglie.

 “Visti i fatti accaduti in questi giorni a Parigi, e il ripetersi di episodi violenti in ogni luogo del mondo – ha commentato il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi - dobbiamo necessariamente continuare a perseguire ogni azione utile a rafforzare il concetto di pace tra i popoli. Troppo l’odio e la rabbia espressi spesso nei rapporti umani, e tante le aree di crisi in cui non è possibile per molti condurre una vita ordinaria. In un contesto come quello che viviamo gesti come la marcia della pace che condividiamo con i nostri piccoli non rappresenterà mai un momento di retorica ma una dovuta riflessione che trasferiamo alle nuove generazioni, nella speranza che si arrivi a comprendere tutti che la violenza non aiuterà mai a risolvere i conflitti”.

Luigi Moscatello, dirigente scolastico, spiega: “Nella ormai tradizionale marcia per la pace , quest’ anno, oltre al messaggio sul tema delle migrazioni, deliberato nel collegio dei docenti, la scuola vuole esprimere con forza il dissenso verso ogni forma di violenza e la solidarietà nei confronti del popolo francese. Siamo convinti che il terrorismo può essere sconfitto solo con la cultura e i suoi intriseci valori di fratellanza, solidarietà e rispetto di tutti i popoli della terra. Valori che non vanno soltanto ben dichiarati, ma vanno anche coerentemente ben vissuti ”.

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