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Fse, ferma la tratta Maglie-Otranto. E si accende la polemica politica

La direzione avvisa: "Inconveniente tecnico". E i treni dovrebbero rimettersi in moto da giovedì 23 luglio. Ma intanto si agita il clima, con Blasi del Pd che chiede immediatamente un ristrutturazione della società e Caroppo di Forza Italia pronto a una richiesta di audizione

LECCE – Si fermano i treni delle Ferrovie Sud-Est. Meglio: si ferma la tratta che collega Maglie ad Otranto, proprio nel vivo dell’estate. E’ la direzione stessa a informare che “il servizio ferroviario è stato sospeso per un inconveniente di natura tecnica”, come spiega una nota. L’assessorato ai Trasporti regionale si sta attivando e i treni dovrebbero rimettersi in moto da giovedì 23 luglio. “Fino ad allora il trasporto sarà comunque garantito da un servizio sostitutivo a mezzo autobus secondo gli orari già previsti per i treni”, spiega la direzione.

Il caso ha assunto da subito una connotazione politica. Tanto che il consigliere regionale del Pd, Sergio Blasi, è un fiume in piena e parla di “intollerabile malagestione delle Ferrovie Sud-Est” con ripercussioni “sulla qualità della vita dei salentini e dei turisti che in questi giorni visitano il Salento”.

“La notizia della sospensione dei viaggi sulla tratta Maglie-Otranto, l’utilizzo di carrozze risalenti al 1959 sulle linee che attraversano il Sud Salento e, di contro, l’inutilizzo dei nuovi mezzi per la cui manutenzione i lavoratori in servizio non sono stati ancora formati, rappresentano, insieme alle inchieste giudiziarie in corso, il punto più basso della storia della più grande ferrovia italiana in concessione”, rimarca il consigliere.

Blasi rivolge quindi un appello all’assessore ai Trasporti, Giovanni Giannini, esortandolo a incontrare al più presto il nuovo ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, per avviare un percorso di ristrutturazione della società e della gestione della Sud Est, visto con il precedente  Maurizio Lupi, non è cambiato nulla.

“Lasciare le Sud Est nello stato pietoso nel quale si trovano – aggiunge Blasi - significa infatti incentivare il trasporto su gomma, con tutte le ricadute ambientali del caso e soprattutto significa favorire il consumo di suolo attraverso la costruzione di superstrade sempre più invasive nei confronti del paesaggio. Riorganizzare e ammodernare le Sud Est vuol dire scommettere su un modello di sviluppo nel quale il servizio di trasporto fornito a prezzi abbordabili e con alti standard di qualità potrebbe arrivare a sostituire nella stragrande maggioranza dei casi l’utilizzo dell’automobile. Questa è la sfida”.

Il consigliere Pd ricorda anche come nella precedente legislatura regionale il Consiglio abbia approvato un ordine del giorno bipartisan da lui presentato, che impegnava a portare la ferrovia SudEst sotto l’aeroporto di Brindisi, per caratterizzare l’infrastruttura come una metropolitana di superficie in grado di assicurare un trasporto poco costoso e comodo ai turisti e ai salentini. Ed è da questa proposta che Blasi chiede di ripartire. “Perciò Giannini e Delrio devono prendere in mano la situazione al più presto. Perché è ora che quella che sembra una azienda divorata dall’inefficienza e dal clientelismo diventi, in un futuro non lontano, un punto di eccellenza e di modernità per la Puglia”. 

Anche il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia in Regione, Andrea Caroppo, invoca chiarezza. “Quei binari sono il teatro di una vicenda antica, tra inchieste giudiziarie e disservizi per l’utenza. Appena la commissione consiliare ai trasporti sarà insediata, depositeremo la richiesta di audizione di un rappresentante delle FerrovieSud Est”.

“Fse –aggiunge- ha annunciato la riattivazione delle corse da giovedì 23 luglio, ma è un problema atavico di una tratta importantissima per il territorio. Otranto è una delle principali località turistiche nostrane e Maglie uno dei primi centri dell’entroterra: ciò richiede un sistema di trasporti efficiente. Tuttavia, la sospensione è stata avviata in silenzio, senza avvisare né gli utenti né le istituzioni locali interessate”.

“La mancanza dei treni è una delle ragioni emerse dalle cronache, non avendo a disposizione neppure le vecchie littorine senza aria condizionata e inaccessibili in autonomia dalle persone con disabilità. Insomma, la lista è lunga –conclude Caroppo- e andremo fino in fondo affinché si possa offrire un servizio dignitoso di trasporto nelle nostre più richieste mete a livello turistico, ma anche per garantire ai tanti pendolari il diritto alla mobilità”.

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