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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Motoscafo inseguito, fermati in quattro: a bordo avevano oltre una tonnellata di marijuana

Gli arrestati sono albanesi, che non avevano documenti e che hanno rilasciato generalità al momento in via di controllo. Lo sbarco nella notte fra gli scogli di Conca Specchiulla. La barca individuata da un aereo, che ha fatto scattare la retata della guardia di finanza della Sezione operativa navale

OTRANTO – Oltre una tonnellata di marijuana sequestrata, quattro albanesi in arresto, almeno altri due ricercati nell’entroterra, dopo un inseguimento mozzafiato fra le onde del mare. E’ stata una notte decisamente movimentata, nelle acque di Otranto. Poco prima che scoccasse la mezzanotte, è stato intercettato un motoscafo sospetto in avvicinamento. Si dirigeva verso la costa a gran velocità. Una volta intuite le intenzioni di chi si trovava a bordo, è scattata una vera e propria retata della guardia di finanza, con tanto di caccia all’uomo che s’è protratta fino alle prime luci dell’alba. A conti fatti, i militari hanno recuperato droga per un valore da capogiro, che approssimativamente si può stimare sugli 8 milioni di euro.

Tutto è nato dopo che un aereo islandese impiegato nell’ambito dell’operazione internazionale “Aeneas 2013”, promossa dall’agenzia europea Frontex, intorno alle 23 di notte, ha individuato il motoscafo al largo di Frassanito, nota località balneare a nord di Otranto. Già osservato dall’alto, e nonostante il buio, si era intuito che potesse trasportare qualche carico scottante. Tenuto sotto controllo, tutto è diventato più chiaro quando ha approcciato la costa, nei pressi di Conca Specchiulla, dove vi sono diverse piccole insenature seminascoste. Qui, gli scafisti hanno iniziato a scaricare diversi borsoni. Uno dietro l’altro. A terra erano forse già attesi da complici. Finito il “lavoro”, il natante ha ripreso il largo.

Intanto, però, l’aereo e un guardacoste del Gruppo aeronavale della guardia di finanza di Taranto, avevano già indirizzato in zona una vedetta veloce della Sezione operativa navale di Otranto. I militari hanno individuato il motoscafo quand’era già in allontanamento e a bordo pensavano di averla fatta franca. Colti letteralmente di sorpresa, gli scafisti, compreso che non sarebbero andati lontano, hanno invertito bruscamente la rotta, ritornando a forte velocità verso la costa salentina, per poi abbandonare il motoscafo sugli scogli, nei pressi della Pineta Sant’Andrea e fuggire a piedi.

Nel frattempo, a terra, pattuglie sempre della Sezione operativa navale, insieme ad altri militari compagnia di Otranto della finanza, avevano scovato, nascosti fra boscaglia e scogliera, nei pressi del luogo dov’era poco prima avvenuto lo sbarco, trentasette borsoni. Dentro, mille e 104 chili di marijuana. Uno degli albanesi, ignaro di tutto, era rimasto a vigilare il carico. E sono scattate le prime manette.

Le ricerche dei complici sono andate avanti fino alle prime luci dell’alba. Altri tre albanesi sono stati rintracciati e arrestati strada facendo. Tutte persone tra i 25 e i 40 anni., che hanno dichiarato di essere di Valone All’appello ne mancherebbero però almeno due. Nessuno fra coloro i quali sono stati sorpresi aveva documenti. Tutti hanno rilasciato generalità che sono in queste ore al vaglio degli inquirenti, grazie anche alla collaborazione delle autorità albanesi. Il sospetto, ovviamente, è che possano non essere reali.

Le indagini, intanto, proseguono anche per stabilire quali fossero i destinatari del carico di marijuana. Di certo, il traffico da una sponda all’altra del Canale d’Otranto è continuo. Basti pensare che, nel giro di soli sei mesi e mezzo, sono già state fermate cinque imbarcazioni dirette verso le coste pugliesi, che hanno portato all’arresto di tredici scafisti e al sequestro di quasi 5 tonnellate di di stupefacenti.

In quattro fermati dopo lo sbarco

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