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A OTRANTO IL PARTITO DEMOCRATICO E' ROSA

Scelta alla guida Lavinia Puzzovio. Tante donne nel coordinamento cittadino. Stefano: "Non solo una scelta di genere". E sul possibile ingresso del sindaco nel nuovo partito: "Non ci toglie il sonno"

Questa mattina nella Sala Triangolare del Castello Aragonese di Otranto ha preso forma il Partito Democratico, sbocco definitivo dell'appuntamento delle primarie dell'ottobre scorso. Buona la partecipazione all'assemblea pubblica, dove si sono esposte le linee programmatiche. Ma principale elemento del "cambiamento", tanto presente nei discorsi dei relatori e dei soci fondatori del partito, la scelta di eleggere al coordinamento cittadino una donna, Lavinia Puzzovio, che dichiara: "Sono entusiasta di questo progetto e convinta che aiuti a sostenere una riflessione politica ad Otranto. Il contributo delle giovani generazioni è importante, perché raccolgono l'eredità dei saggi e possono trasmettere, a loro volta, i valori alla società".

È il consigliere regionale, Dario Stefano, a spiegare i motivi di questa elezione: "E' un segno di discontinuità con un modo di coniugare la politica al passato. Si è voluto riconoscere l'importanza delle donne in questo cambiamento di cui si coglie l'esigenza. Ma non è semplicisticamente una scelta di genere: per questo, siamo contenti che la scelta sia ricaduta su una donna, che si sta impegnando attivamente in politica col proprio entusiasmo". Al fianco della giovane coordinatrice, già consigliere comunale nell'amministrazione vigente, ci saranno due vicepresidenti cittadini: il dottor Francesco Vetruccio, attuale vice sindaco, e l'avvocato, Leonardo Conte. Eletti i trentaquattro membri del coordinamento cittadino: molti sono giovani e molte donne, in numero pari con i rappresentanti uomini.

Nel coordinamento provinciale andranno la stessa Lavinia Puzzovio e Gabriele Temis. Alla domanda sulla collocazione politica del sindaco di Otranto e di parte della maggioranza, ancora senza collocazione partitica, il consigliere Stefano ha risposto: "Sinceramente non ci toglie il sonno la scelta del sindaco Cariddi se entrare o meno nel Partito Democratico. Noi abbiamo stretto con lui un patto amministrativo leale. Se deciderà di entrare in questa nuova realtà, non potrà che farci piacere: anzi entrerà di diritto. Se, però, volesse scegliere altro o di continuare a restare senza casa, noi continueremo ad essere leali suoi sostenitori. Del resto, non sarebbe l'unico caso di primo cittadino che, pur non avendo colori politici, amministra autorevolmente la propria città".

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