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Giovedì, 25 Aprile 2024
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A Otranto Adsl lumaca. Forse la soluzione nel Wireless

La questione dell'Adsl si ripropone costantemente come dramma cronico, eppure l'allaccio coinvolge la maggior parte della città, anche se la velocità di connessione è tra le più basse

Nell'era della comunicazione e della informazione multimediale, in un Paese non certamente "a digiuno" tecnologico come l'Italia, possono esistere ancora cittadini di serie B, esclusi dall'uso quotidiano delle più elementari comodità tecnologiche? La domanda potrebbe sembrare banale, ma non si discosta molto da quella che è la realtà oggettiva di Otranto. Sembra, infatti, paradossale che, in una città tra le mete turistiche più apprezzate del panorama pugliese e nazionale, possa esistere ancora qualche difficoltà tecnologica, ed, invece, la questione dell'Adsl si ripropone costantemente come dramma cronico: l'allaccio coinvolge la maggior parte della città, anche se la velocità di connessione è tra le più basse, ma esclude totalmente la zona Fanghi e via Pioppi, zone strategiche, dove ci sono gli uffici delle varie forze dell'ordine, oltre che diverse famiglie.

Del "problema Adsl" di Otranto se ne parla da tempo, anche perché residenti e turisti hanno più volte rimarcato i disagi, che tale situazione comporta. In questo caso, tra l'altro, non si può neanche andare a ricercare presunte colpe politiche, da una parte o dall'altra, visto che (e non è un segreto neanche questo) la responsabilità è tutta della principale compagnia italiana di telefonia, che gestisce il "servizio" e che non ha mai chiarito le motivazioni, che stanno dietro alla propria scelta di non coprire punti nevralgici del territorio. Occorre per altro ricordare come un gruppo di cittadini, circa tre anni fa, mandò una lettera con richiesta di chiarimenti alla compagnia, ricevendo per tutta risposta picche, o meglio di essere "cortesemente ignorati". Non è un dramma, in fondo, se una compagnia decide di non investire su una zona: l'importante è chiarirlo pubblicamente permettere, in un regime di libero mercato, ad altre compagnie, magari più interessate, di fornire il servizio Adsl.

Ma qualcosa, forse: è intenzione del Comune di Otranto infatti operare la scelta della connessione Wireless, anche se al momento resta solo un'ipotesi. Ieri pomeriggio, intanto, nella cornice del Palazzo Ramirez di Salve, c'è stato un incontro pubblico sui centri Capsda del Sud Salento, moderato dal direttore del Tg2, Mauro Mazza, a cui hanno partecipato il Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella pubblica amministrazione, Luigi Nicolais, l'assessore regionale Guglielmo Minervini, la vicepresidente della provincia di Lecce, Loredana Capone e Ennio Bertolazzi, dirigente del dipartimento Innovazione e Tecnologia Regione Puglia. In quella sede, si è sottolineato come esista nella regione un discreto servizio di portabilità a servizio dei cittadini; il problema riscontrato, semmai, è stato quello relativo al concreto uso che spesso si fa dei servizi in funzione. È stato, quindi, tracciato un bilancio del progetto Pis 14, che ha già visto, come primo momento, il lancio di una serie di Centri Capsda nei Comuni, annunciando il passaggio ad una seconda fase, che prevede la realizzazione di punti di incontro digitali, utili a garantire la fruizione di internet da parte dei cittadini: il tutto tramite la costituzione di un'unica piattaforma telematica, integrata nelle rete pubblica RUPAR, in banda larga e con estensione Wireless, che consentirebbe, attraverso le c.d. isole Wi-Fi, di sfruttare una velocità di connessione fino a circa 4 Gb. Tutto questo fermento aiuta a credere che una svolta sia vicina; e ricorda anche come certi disagi non appartengano solo ad Otranto.

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